martedì 24 giugno 2014

La mia esperienza universitaria in Germania

"Una baby lounge alla mensa universitaria, forte!" è stata la prima cosa che ho pensato quando per la prima volta ho messo piede nella mensa dell´Universitá di Osnabrück, in Bassa Sassonia. Ci sono pure i giocattoli e a nessuno viene in mente di portarseli via. Anni luce di distanza dalla mia esperienza pisana.
La mensa vera e propria si trova al primo piano di questo edificio, che al pian terreno ospita ben due caffetterie e un atrio dove ci sono diversi calciobalilla. È divertente vedere, durante le ore del pranzo, studenti e professori che si lasciano andare a vere e proprie avvincenti partite.
Caffè, cioccolata, tè, bibite, panini, dolci, croissant appena sfornati e pasti caldi nel pomeriggio, la caffetteria è una vera e propria consolazione nelle buie e fredde giornate invernali. Volendo si può anche studiare o preparare i famosi referat (relazioni) perché la zona è coperta dal servizio wi-fi.
Tutte le strutture legate al mondo dell´università sono espressione di un modo diverso di concepire la funzione dell´università stessa. Io sono rimasta molto colpita quando mi sono accorta che ogni aula, anche la più piccola, oltre alla lavagna luminosa e alla whiteboard, ha un proiettore ancorato al soffitto. Quando ho lasciato Pisa (2005), per iscrivermi agli esami, usavo la preistorica "Bic" con il preistorico foglietto attaccato alla porta del professore di turno. 
A Osnabrück la "Bic" è stata completamente sostituita da internent e dalla tessera magnetica che viene data dopo l´iscrizione all´università. La tessera viene usata per prendere in prestito i libri, per pagare alla mensa o come biglietto gratuito del bus o del treno. La tassa dell´iscrizione prevede infatti l´utilizzo gratuito di tutti i mezzi pubblici in città e del treno per diverse tratte ferroviarie, oltre a riduzioni nei musei, cinema e teatri. Le segreterie sono funzionanti e veloci, i professori disponibili e molto raramente con la puzza sotto il naso, le biblioteche, aperte anche la sera e la domenica, mettono a disposizione piccole aule per poter studiare. Ovviamente anche la mia idea di corso e esame universitario è stata completamente rivoluzionata. Il voto finale non è solo il prodotto di conoscenze, il classico esame orale, ma anche dell´acquisizione di una serie di competenze.
La prima ora del corso universitario è dedicata all´organizzazione. Il professore proietta sullo schermo per la videoproiezione, che "magicamente" si srotola dal soffitto, l´argomento del trimestre suddiviso per temi.  Ad esempio se l´argomento generale è "Il Rinascimento dal 1400 al 1500"  i temi trattati sono Masaccio, Donatello, Beato Angelico, etc.. Nell´arco di poco tempo gli studenti scelgono il tema di cui vogliono parlare e spesso, al fine di preparare l´esposizione, si formano dei veri e propri gruppi di lavoro. Per i tedeschi è molto importante imparare a lavorare insieme produttivamente. La grossa differenza rispetto alla mia esperienza pisana, sta nel fatto che non è il docente a tenere la lezione ma gli studenti stessi. Le relazioni vengono presentate alla classe supportate da presentazioni in powerpoint, durante le quali gli studenti fanno domande e il professore integra dove occorre. Al termine della lezione il professore chiede agli studenti un feedback sulla presentazione e si discute apertamente di correzioni e/o miglioramenti. La tendenza è quella di lasciare agli studenti la gestione della lezione, affinché imparino autonomamente a riprodurre i contenuti e a coinvolgere il gruppo. Una volta un professore mi disse: << Noi abbiamo la funzione di moderatori, siete voi che dovete imparare ad esporre al meglio il vostro lavoro>>. Alla fine del trimestre si scrive una tesina che farà media con il voto della relazione. Un buon 80% delle lezioni si svolge in questo modo, fanno eccezione i corsi frequentati da molte persone.
Appena ho iniziato l´università ho dovuto seguire un breve corso su come impostare al meglio e in modo efficiente le relazioni in powerpoint e durante tutto l´arco universitario ho dovuto esercitarmi a lavorare in gruppo. Un perfetto connubio tra conoscenze e competenze, che prepara fin da subito al mondo lavorativo.  

2 commenti:

  1. Ciao Jasmine, oggi mi scateno, riscrivo un'altra volta.. Onestamente devo dire che ho" fame d'apprendere.." sarà senz'altro la mia non più giovane età e forse perchè non comunico tanto con il prossimo, poco anche in famiglia, mi definisco un orso..ma comunque innocuo...Ho dei nipoti in Germania quindi quello che racconti, in parte ne conosco qualcosa..certo sarai rimasta "scioccata" tu che non sei una operaia ,che non vai all'estero per lavoro..ma per motivi di studio e di qualcosa di professionale...abituata nel nostro povero paese violentato in ogni sua forma e reso ridicolo da chi ha sempre retto le "redini del potere"...spero che molti tuoi coetanei possano seguire il tuo esempio e ritornare in Italia ad insegnare con metodi appropriati e sopratutto con amore. tutto quello che avete imparato all'estero...e non in Italia ,purtroppo .ciao

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  2. grazie mille per i complimenti, fanno sempre piacere. È vero, all´inizio (e anche un po´dopo) è stato difficile, perché sono due Paesi molto diversi. Alle volte mi chiedo come facciano ad essere entrambi in Europa (!). Continuo ad amare moltissimo l´Italia, secondo me uno dei Paesi più belli al mondo. Uno degli obiettivi di Caffè Artistico è proprio quello di far conoscere l´arte a più persone possibili (è un delitto ritenerla prerogativa di pochi!) perché la bellezza aiuta a vivere. L´Italia viene violentata quotidianamente, senza ritegno, in ogni forma possibile e immaginabile, da persone avide di denaro che pensano solo ai propri interessi. La lettura dei giornali è quasi un travaglio giornaliero. Noi, nel nostro piccolo, abbiamo deciso di reagire così, con la bellezza e la cultura. Ti auguro una buona serata e grazie per avermi scritto.
    Jasmin

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