martedì 12 agosto 2014

Bronzino. Allegoria del trionfo di Venere

Allegoria del trionfo di Venere,
1540-1545 ca., olio su tavola, 146x116cm,
National Gallery, Londra
Allegoria del trionfo di Venere, uno dei quadri più importanti del primo Manierismo italiano, è un dipinto ad olio su tavola eseguito dal pittore fiorentino Angelo Bronzino tra il 1540 e il 1545 circa e conservato alla National Gallery di Londra
In primo piano la dea Venere nuda -che nella mano sinistra tiene il pomo d´oro donatole da Paride durante la gara con Giunone e Minerva (1)-, è baciata e toccata da Amore. Il bacio tra i due è uno dei baci piú erotici della pittura italiana. Venere e Amore si baciano e si ingannano a vicenda: Venere sta prendendo con la mano destra una freccia dalla faretra di Amore, mentre Amore le sta sottraendo la sua corona.  A destra un putto nudo sorridente sta per lanciare sui due dei petali di rosa e ha dei sonagli alla caviglia della gamba sinistra. Dietro di lui avanza furtivo un essere con la coda di serpente che offre un dolce favo di miele. Le sue mani sono invertite, la destra è al posto della sinistra e viceversa. Questo essere rappresenta la Frode pronta a pungere con la coda di serpente, coda che termina vicino alle maschere della finzione. Piacere e godimento si alternano alla finzione e all´inganno. Dietro ad Amore, sulla sinistra, sono rappresentate la Gelosia che urla e si strappa i capelli e la Follia. Sulla destra un uomo con delle ali e una clessidra sta per coprire tutta la scena con un drappo azzurro: é il Tempo che mette fine alla commedia dell´amore, ai suoi inganni e ai suoi tormenti.
Il tema del dipinto, l´Allegoria dell´amore e dei suoi pericoli, è molto ricercato e sicuramente il Bronzino interpretò le indicazioni di un letterato di corte. 
Questo quadro venne donato da Cosimo I de´ Medici, sempre alla ricerca di nuove e solide alleanze per il suo Ducato di Toscana, al re di Francia Francesco I.

(1) La Dea della Discordia Ebe non venne invitata ad una festa organizzata da Zeus e per vendicarsi lasciò cadere una mela d´oro con la scritta "Alla più bella". Giunone, Minerva e Venere cominciarono a litigare e a volere la mela per sè. Paride, il più bello tra i mortali, avrebbe dovuto scegliere la dea più bella consegnandole il pomo. Paride scelse Venere.

Bibliografia: Federico Zeri, Un velo di silenzio, Milano, 1999.

lunedì 4 agosto 2014

Visitiamo insieme la città di Spira

La città di Spira, situata lungo la riva del Reno, si trova nella Renania-Palatinato. La città è ricca di storia e di cultura e la sua cattedrale romanica, dal 1981 patrimonio dell´UNESCO, è secondo me, una delle più belle della Germania.
Questa città mi aveva già affascinato durante i miei studi universitari. Da qui, nel 1077, Enrico IV partì con la moglie per la famosa umiliazione di Canossa e sempre in questa città lo stesso Enrico ha fatto erigere una delle cattedrali romaniche più grandi d´Europa.
Il centro della città con le sue case basse e antiche (Fachwerkhäuser), ha mantenuto una struttura medievale. Nel contempo sono sorti musei importanti e famosi come quello della tecnica (Museo della Tecnica di Spira -in italiano-) in una equilibrata alternanza tra vecchio e nuovo.

Altpörtel
Eis-Cafe nella Maximilianstr.
Iniziamo il nostro giro dalla "Altpörtel", la porta che sia apre a ovest della città. La Altpörtel faceva parte, insieme ad altre 68 torri, della fortificazione medievale e con i suoi 55 m. di altezza è una delle porte cittadine più famose della Germania. Dalla Altpörtel inizia la Maximilianstraße, la strada pedonale che porta al duomo e un vero paradiso per gli amanti del caffè e del gelato. Infatti, colpisce l´impressionante quantità di gelaterie e caffetterie che trovano il loro posto ordinato in questa strada decorata con vasi di palme e oleandri.

Il Westwerk del Duomo
con il tiburio e le due torri
Particolare del portale centrale
con il rosone
Molto scenografica è anche la vista sull´imponente Westwerk (1) che accompagna il nostro avvicinamento alla cattedrale. Quello che salta subito agli occhi è sicuramente il colore vivo e luminoso del duomo costruito con blocchi di arenaria rossa alternati ad arenaria striata.  I portali sono tre e sopra quello centrale si apre un rosone con al centro la raffigurazione di Gesù Cristo. Il rosone è inserito all´interno di un quadrato dove nei quattro angoli sono raffigurati i simboli degli Evangelisti, messaggeri terreni. Al terzo piano trova spazio una galleria di archetti ciechi. Il Westwerk venne distrutto da un violento incendio nel 1689 e fu ricostruito intorno alla metà dell´Ottocento.
Navata centrale,
veduta sull´abside
Vista sul tiburio e torri dell´abside
Dopo aver attraversato l´atrio si accede al luminoso interno, lungo 134 m., suddiviso in tre navate da pilasti con semicolonne addossate. Patrona della chiesa e della stirpe salica a cui apparteneva Corrado II, iniziatore della costruzione del duomo nel 1025, è Maria. Infatti sotto le finestre della navata centrale dei dipinti raccontano la sua storia. La parte più antica del duomo è la cripta che oltre a custodire un antico fonte battesimale è luogo di sepoltura degli imperatori e dei re della stirpe salica, degli Staufer e della casa d´Asburgo. Il Duomo imperiale -Kaiserdom- è stato pensato come luogo di sepoltura dei sovrani ed è espressione dell´idea che gli imperatori percepissero il loro mandato su incarico di Gesú Cristo. Questo spiega perché Enrico IV dopo aver inaugurato nel 1061 la prima cattedrale -Spira 1-  venti anni dopo decide di distruggerne una parte per ampliarla e farla diventare la chiesa più grande della cristianità -Spira 2-.

Vista sul Reno
Vista sulla Maximilianstraße
e sulla Altpörtel
Sicuramente molto suggestiva è la vista dal campanile sinistro a ridosso del Westwerk da cui non solo si gode di uno scorcio mozzafiato sulla parte terminale della chiesa, ma offre anche un panorama bellissimo sulla città e sul Reno.
Proprio dietro al Duomo c´è un bellissimo parco e un sentiero che porta al fiume.
Riposino sulla spiaggetta
Battello per le mini-crociere
É molto interessante osservare il passaggio dei grandi battelli carichi di merci e delle imbarcazioni che organizzano mini crociere lungo il fiume. Per chi lo desidera è anche possibile bere una birra sdraiati sotto l´ombrellone in una spiaggetta attrezzata. Nella spiaggetta c´é anche la ricostruzione di una grande nave pirata per far giocare i bambini.
Organo elettronico
Grammofono
Un vero e proprio tuffo nel passato si può fare andando a visitare il Museo Wilhelmsbau vicino al Museo della Tecnica. Questo museo che si sviluppa su quattro piani custodisce  pianoforti, violini, organi, orchestrine meccaniche, orologi musicali, abiti e vari oggetti del XIX e XX secolo. Per la prima volta in vita mia ho potuto ammirare e ascoltare un´orchestrina meccanica in stile liberty e sono rimasta letteralmente a bocca aperta.
Vari strumenti musicali
Gli anni ´50
Non avevo mai visto degli strumenti musicali meccanici così belli e affascinanti.
Se il pian terreno è dedicato alla musica, i rimanenti piani sono tutti dedicati all´esposizione di oggetti di vario tipo come abiti, grammofoni, gioielli, mobili, uniformi, giocattoli che coprono circa un secolo di storia, dalla metà dell´Ottocento fino alla metà del Novecento.

1. Il Westwerk è il corpo architettonico tipico delle chiese dell´area centrale del Sacro Romano Impero costituito da due torri dove trovava posto l´imperatore con la sua famiglia.