sabato 10 gennaio 2015

Quando la fotografia diventa arte: Fiori e frutta di Roger Fenton


Fenton Roger, Fiori e frutta, stampa all´albume, 35,5 x 43 cm, National Gallery of Art Washington

Nel 1858 il poeta Lamartine definiva la fotografia "un´invenzione del caso che non sarà mai un´arte ma un plagio della natura da parte dell´ottica".
Il fotografo inglese Roger Fenton (1829-1869) era convinto esattamente del contrario e cercò di dimostrarlo con le sue bellissime fotografie. Studiò e fotografò le opere conservate  al British Museum per creare a sua volta composizioni e nature morte attentamente bilanciate. Prestando grande attenzione ai volumi, alle forme, ai valori tonali e sfruttando la capacità della fotografia di mettere in risalto i dettagli dimostrò che questa tecnica poteva essere considerata un´arte a tutti gli effetti.
La fotografia Fiori e frutta è un omaggio all´estate e alla generosità di questa stagione. Succosi grappoli d´uva fiancheggiano un vaso estremanente elegante decorato con un viticcio. Dal vaso fuoriesce una viola del pensiero mentre alla sua base si scorgono tre prugne. Su di un calice in argento si riflettono i petali a stella dei fiori di Hoya (fiori di cera) mentre due belissimi gigli sembrano quasi voler fuoriuscire dalla fotografia. Il pendant dei gigli è rappresentato da una grande rosa sula destra, mentre un´altra rosa più in basso separa l´uva dalla piccola statua. Felci e mughetti completano questa bellissima composizione floreale mentre il tavolo in marmo è parzialmente coperto da un panno decorato. È probabile che le rose e i gigli, essendo simboli mariani, simboleggino il sacro mentre l´uva, il calice e la statuetta sbarazzina del bambino ricordino le feste che si tenevano in onore di Bacco. In questa foto dove sacro e profano si intrecciano, una rosa che sta appassendo e alcune foglie cadenti ricordano allo spettatore la fugacità della vita.

Bibliografia: Fenton Roger, Fruit and flowers, National Gallery of Art, Washington